Giaq's Weblog

Crisi Finanziaria Planetaria e petroliere

Posted in premonizioni by giaq on 7 ottobre 2008

Bene, il mondo come lo abbiamo conosciuto fin’ora sta per finire. Fino a qualche mese fa avrei detto qualcosa tipo “Finalmente cazzo! Le nostre piatte vite recitate stanno per finire e dovremo tornare ad una dimensione piu’ concreta dove se sbagli muori, a differenza di adesso che alla peggio non ti compri il televisore al plasma”.

Avrei detto circa cosi’, una di quelle insipide perorazioni alla Chuck Palaniuk (e non mi interessa se non e’ scritto cosi’, non e’ che stiamo parlando di Nietzsche che se non mi ricordo come e’ scritto vado a cercare su google) che, ammettiamolo, ci hanno un po’ rotto i coglioni. E la risposta comunque e’ si, ho cercato su google come si scrive Nietzsche.

Ma tornando al tema di questo post, dicevo, avrei detto una cosa che ora non mi sento di dire. Cioe’, voglio dire, io so che se finisse il Mondo Come Lo Conosciamo Ora io sarei spacciato. Mi ammalerei subito di qualche malattia orrenda, debilitante ma, sopratutto, dai sintomi terribilmente imbarazzanti. Tipo una dissenteria mortale, che mi renderebbe completamente imbelle e un peso per gli sciagurati che dovranno tenermi in vita, per pieta’, finche’ la malattia non li liberera’ dal fardello zuppo di merda che sono inevitabilmente destinato a divenire.

Questo, o qualcosa di simile, sarebbe il mio destino. Lo so, ne sono certo. Tutti i miei piu’ cari amici me lo ripetevano ogni volta che, delirante, propinavo loro le mie teorie su come sarebbe stato elettrizzante e finalmente “vero” vivere in un mondo tipo quello di Mad Max in cui lo scopo di una giornata e’ trovare  la benzina da mettere nel generatore e gli antibiorici per curare i congiunti malati. Loro mi dicevano pazientemente che il malato sarei stato io, o che comunque io sarei morto in condizioni umilianti il primo giorno dopo il veriricarsi della crisi planetaria.

Ora, non chiedetemi perche’, ma sono convinto che avessero ragione. E questa crisi finanziaria planetaria mi fa un po’ paura. Gia’ mi immagino scenari apocalittici in cui, giorno dopo giorno, le persone iniziano a rendersi conto che la situazione e’ fuori controllo. Che chi puo’ sta’ gia’ correndo ai ripari, che i media non dicono la verita’ solo per prendere tempo mentre tutta la classe politica accaparra cio’ che puo’ e poi scappa da qualche parte lasciandoci soli in balia degli sciacalli e delle bande di motociclisti. L’esercito o si sbandera’ o costituira’ piccoli centri di potere, potere che verra’ esercitato (trattandosi di esercito. ah ah.) con crudelta’ medievale. E da un giorno all’altro sara’ l’anarchia. Nelle citta’ non arrivera’ piu’ carburante, non arriveranno provviste alimentari, la corrente prima o poi smettera’ di essere erogata perche’ chi lavora nei centri di controllo e smistamento avra’ altro da fare tipo pensare a salvare la pelle. E iniziera’ un frenetica corsa alle risorse fondamentali alla sopravvivenza (eh si, ci sara’ da ridere. Ve le immaginate le masse di casalinghe che osservano attonite e impotenti gli scaffali vuoti dell’esselunga?) che verra’ perpetrata sotto la spietata legge del piu’ forte e del piu’ astuto.

Ora, io avevo un piano bellissimo che avrebbe garantito a me e ai pochi eletti da me scelti non solo la sopravvivenza alla catastrofe, ma addirittura benessere e prosperita’ nel magnifico selvaggio intensissimo Nuovo Mondo. Ora che ho perso la fiducia in me stesso e nelle mie possibilita’ fisiche e psicologiche, e che sono quindi certo di morire per qualche causa grottesca, posso anche divulgarlo.

In breve, il mio piano consisteva nel rubare una petroliera piena di gasolio, prendere il largo, e ormeggiarsi al largo di qualche costa dall’economia solidamente agricola e dal clima temperato. E vivere quindi alla grande barattando a prezzi mostruosi il combustibile con vergini, armi, cibo, medicinali (l’ordine e’ esattamente questo). 

Semplice e geniale.

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