Giaq's Weblog

Banchi di prova umani

Posted in importanti considerazioni by giaq on 13 febbraio 2009

Vi consiglio di guardare con attenzione cosa sta facendo la DARPA sotto l’ombrello protettivo delle protesi per invalidi:
provano le braccia dei terminator su bisognosi senza arti. Maledetti. Ma a me non mi fottono.

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Sapore di Diablo

Posted in Uncategorized by giaq on 6 febbraio 2009

qua, pozioni rosse. Le compro.

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Dico IBM ma penso Cyberdyne

Posted in eventi by giaq on 21 novembre 2008

Si mi rendo conto che scrivo poco e un cazzo. Pero’ che ci devo fare si scrive quando si ha qualcosa da dire, e si tace altrimenti.

Oggi, ad esempio, ho qualcosa di molto importante da dire. Alla faccia di tutti gli odiosi scettici disfattisti, che si ostinano a non credere che i film di fantascienza tecno-catastrofici non sono altro se non ingenui ottimisti, ecco che mi ritrovo sotto gli occhi questo.

Le ragioni del mio entusiasmo? E’ presto detto, sono di due tipi:

  1. entusiasmo dato dalla speranza di poter combattere contro i robot pensanti, come John Connor, con la piccola variante che io e Fabione li combattiamo a diretti e montanti al fegato artificiale. Ci potrete vedere con fasce e nastrini di ultimate Warrior mentre atterriamo un terminator dopo l’altro, a pugni, tra le esplosioni nucleari.
  2. entusiasmo dato dalla speranza di poter fare copia incolla del mio cervello dentro un contenitore artificiale, evolvendomi di fatto in una pura, scintillante, immor(t)ale intelligenza.

Comunque insomma alla fine ci siamo.

Ah, un’ultima cosa: pregherei i pirati somali che hanno sequestrato una petroliera di smetterla di rubare le idee dal mio blog. Se proprio vogliono fare della mia creativita’ un bisness, che almeno mi corrispondano congrui diritti d’autore.

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Cose che contano

Posted in importanti considerazioni by giaq on 8 novembre 2008

Stasera non sono uscito di casa perche’ devo andare a letto presto. Domani infatti si gioca al D&D, e io devo essere ben lucido e vigile. D’altra parte mica e’ un gioco.

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il nonno del T1000

Posted in eventi, premonizioni by giaq on 6 novembre 2008

La guerra contro i robot e’ questione di giorni. Forse anche voi ottusi scettici dovreste iniziare a prendere in considerazione la possibilita’ che Ray Kurzweil un pochino di ragione potrebbe anche averla.

Visto il nome (bit beat) e il sito a supporto, questo in particolare forse e’ destinato ad essere venduto a toys’r’us. Ma vi fara’ ridere molto meno quando con le sue tre tenere dita stringera’ una pistola al plasma.

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Elenco dei convocati

Posted in importanti considerazioni, premonizioni by giaq on 23 ottobre 2008

Sulla petroliera porto le seguenti persone (segue elenco con breve descrizione del ruolo):

  • Me stesso. Saro’ il Commodoro. I piu’ attenti potrebbero osservare che per essere un Commodoro occorre avere il comando di un numero di navi maggiore o uguale a 2. Questo e’ vero, ma irrilevante, perche’ il termine Commodoro e’ bellissimo e questa e’ la mia cazzo di storia.
  • Fabione. Fabione non fa niente al di fuori di: 1. suonare la chitarra e comporre bellissime ballate epiche che cantino le nostre eroiche gesta di Pirati del Petrolio, al fine di tramandarle ai posteri e 2. fare panca piana con carichi disumani. A tal fine la Panca di Fabione sara’ posta sul ponte in una posizione di spicco in modo che tutti gli Abitanti della Petroliera possano averlo in esempio
  • Marta. Marta e’ l’unica donna ammessa nell’organico ufficiale dell’equipaggio. Dovra’ occuparsi di scrivere il quotidiano della petroliera. Temi trattati saranno i risultati delle partite di calcio a sette, il borsino delle Vergini che quotidianamente imbarcheremo in cambio di modeste quantita’ di nafta e, sopratutto, avra’ il compito di dare vita ad un vero e proprio Quarto Potere, con i suoi tipici connotati di faziosita’ e capziosita’ e sensazionalismo, ispirandosi alla vivacissima vita politica di bordo.
  • Fra. Non ce’ bisogno di dire che Fra e’ il Ministro delle Finanze. Stock options, bonds, futures, rating, tier 1 e 2 sono il suo pane. Si premurera’ di definire un indice borsistico che misuri in modo accurato lo stato di salute della nostra economia galleggiante. Disporra’ di un Cayenne turbo nero, che disporremo a mezza nave, dal quale sbrighera’ le sue mansioni. Gli e’ fatto divieto assoluto di mostrarsi in pubblico in abiti diversi dal completo di ordinanza finanziaria. Mai.
  • Ghido. Ministro della Difesa. Lo vorro’ sempre e solo in mimetica. Woodland se siamo ormeggiati al largo di una costa temperata, desertica qualora ci trovassimo in zone piu’ calde. Gilet tattico, gibernaggi, visore notturno sempre in testa anche in pieno giorno, e colt M4 con lanciagranate e red-dot. Gia’ me lo figuro, con il suo inseparabile sigaro, che si aggira sul ponte con aria professionale. Serio e impenetrabile, perche’ sulle sue ampie spalle grava la responsabilita’ della nostra sicurezza. E quando qualcuno di noi, vili borghesi, gli chiedera’ ammirato “Ghido! Ma perche’ lo fai?” lui, masticando il Coimbra e fissando un punto lontano, sentenziera’: “Sono compagni”. 
  • Jona. Jona non si chiamera’ piu’ Jona, tale nome sara’ infatti bandito, e prendera’ il nome di Justin. I suoi compiti sono molteplici. Ma andiamo con ordine: in primis, sara’ il Gran Contabile di Bordo. La sua bravura nel tenere astrusi conti in partita doppia su minuscoli straccetti di carta e’ stata ampiamente dimostrata durante un recente viaggio negli Stati Uniti. Cosi’, mentre Fra sara’ la frivola mente della nostra Finanza Creativa, Justin ne sara’ il solido braccio. Secondo, dovra’ organizzare le partite di Calcio a Sette, sua vera e unica passione nonche’ religione ufficiale di bordo. Terzo, ma non per questo meno importante, dovra’ senza fallo scegliere per se sempre e solo Vergini Spaccacazzo dalla grande massa a nostra disposizione, onde sgravare gli altri membri dell’equipaggio dalla nefasta sorte di avere una Spaccacazzo attaccata alla giugulare. In uno spazio cosi’ ristretto, poi.
  • Gianluca. Beh, per Gianluca le cose sono estremamente semplici e, forse, un po’ monotone. Lui verra’ cosparso di benzina e poi subito acceso tramite lancio di cerino al momento dell’imbarco, per propiziarsi gli dei (che, ricorderete, sono sette e giocano a calcetto). Quindi le sue ceneri verranno raccolte in una preziosa urna e collocate in Plancia.
  • Fred. Fred non lo porto. Tanto lui “correra’ dai suoi cari” e in questo modo ci libereremo finalmente di lui, una volta per tutte.
  • Sergio. Non ce’ nemmeno bisogno di dire che Sergio sara’ giudice unico della qualita’ delle Vergini che imbarcheremo. Gli sara’ imposto un rigido dress code: camicia a motivo hawaiano e ampio colletto a punte, da tenersi sbottonata fino all’ombelico. Due catene a maglia larga in oro rosso, una delle quali con crocefisso. Occhiale da sole con montatura tipo “rayban a goccia”, con lenti gialle. Capello accuratamente impomatato, con scriminatura da parte. Sigaretta con Bocchino. Panalone libero ma piuttosto fasciante, stivale a punta. Una dieta acconcia e la proibizione di fare altra attivita’ fisica al di fuori di quella necessaria all’attivita’ di testing gli doneranno presto linee morbide e un ventre prominente. Barba 2mm.
  • Luca. Risorse umane, ovviamente. Luca disporra’ di un piccolo ufficio collocato sul ponte di sentina (quindi ampiamente sotto la linea di galleggiamento della petroliera) in cui saranno disponibili i seguenti arredi: un ampio tavolo, un telefono da tavolo molto accessoriato con accesso a linee multiple, un fax, due comode sedie da ufficio, un portapenne. Naturalmente telefono e fax saranno scollegati perche’ non si sara’ assolutamente nessuno a cui telefonare o, tantomeno, mandare fax. Luca dovra’ inflessibilimente presentarsi ogni mattina sul luogo di lavoro in completo per occuparsi delle sue indispensabili mansioni quali, ad esempio, motivare un membro dell’equipaggio a dare il meglio di se o, altro esempio, discutere il raggiungimento degli obiettivi annuali e i relativi incentivi. Tutto e’ ovviamente fittizio perche’ nesssuno lavora, tranne Luca, e soprattutto non esistono soldi con cui concretizzare i suddetti incentivi. Secondariamente, fuori dall’orario di ufficio, impersonera’ la scomoda figura di antagonista di Justin durante le Sacre Sfide a Calcio Sette, perche’ e’ fatto loro divieto di giocare nella medesima squadra.
  • Miki. Miki guida la petroliera. E’ l’unico di noi a disporre di una patente nautica per il piccolo diporto. Se sai guidare un gommone, sai guidare anche una petroliera, come mi ha detto un mio amico camionista riferendosi a macchine e camion, rispettivamente.
  • la Dani. Dani, purtroppo non puoi venire perche’ non avremo coca cola light. 
  • Valerio De Roma. Vale non serve assolutamente a un cazzo di niente, pero’ per ridere di lui lo collocheremo all’estrema prua della nave vestito da sciatore, dalla testa ai piedi, con tanto di sci ai piedi. Dato che gli sara’ severamente proibito di muoversi dalla posizione assegnatali, presto si accascera’, dapprima, per poi lasciarsi morire di stenti nel torrido calore della sua tuta termica arroventata dal sole caraibico. A quel punto, risultando ormai completamente inutile nonche’ maleodorante, le sue spoglie saranno gettate in mare.
  • Andre. Nello scenario post catastrofico che sto analizzando Andre e’ utile come un preservativo all’asilo. Per dargli l’illusione di non essere zavorra o poco piu’ gli sara’ fornito un obsoleto computer portatile con monitor 14″. La consegna sara’: realizza un’intelligenza aritficiale che superi il test di Turing, in modo che possa guidare la petroliera al posto nostro. Lui ridera’ beffardo, perche’ la cosa non lo spaventa affatto anzi lo stimola. “In assembler”, rilancero’ io. “Ovvio, era proprio il linguaggio che volevo usare” ribattera’ lui, beffardo. “CON UNA SOLA CARICA DI BATTERIA” urlero’ istericamente, per chiudere la questione. E lui, finalmente domato, estrarra’ un fazzoletto di carta sporco e iniziera’ a tracciare diagrammi UML con un dito intinto nel sangue che sempre sgorga dal suo naso, per ignote ragioni. 
  • la Dani. Ci ho ripensato, ci serve un medico. La Dani si occupera’ di tutto quello di cui si occupa un medico, offrendo un preziosissimo e insostituibile servizio ai membri dell’equipaggio. Pero’, a causa dei suoi ben noti problemi a interagire con la razza umana, sara’ confinata in una piccola cabina sul ponte di sentina, a fianco dell’ufficio di Luca.
bene, ci sono tutti, credo. Seguiranno altri dettagli.
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Crisi Finanziaria Planetaria e petroliere

Posted in premonizioni by giaq on 7 ottobre 2008

Bene, il mondo come lo abbiamo conosciuto fin’ora sta per finire. Fino a qualche mese fa avrei detto qualcosa tipo “Finalmente cazzo! Le nostre piatte vite recitate stanno per finire e dovremo tornare ad una dimensione piu’ concreta dove se sbagli muori, a differenza di adesso che alla peggio non ti compri il televisore al plasma”.

Avrei detto circa cosi’, una di quelle insipide perorazioni alla Chuck Palaniuk (e non mi interessa se non e’ scritto cosi’, non e’ che stiamo parlando di Nietzsche che se non mi ricordo come e’ scritto vado a cercare su google) che, ammettiamolo, ci hanno un po’ rotto i coglioni. E la risposta comunque e’ si, ho cercato su google come si scrive Nietzsche.

Ma tornando al tema di questo post, dicevo, avrei detto una cosa che ora non mi sento di dire. Cioe’, voglio dire, io so che se finisse il Mondo Come Lo Conosciamo Ora io sarei spacciato. Mi ammalerei subito di qualche malattia orrenda, debilitante ma, sopratutto, dai sintomi terribilmente imbarazzanti. Tipo una dissenteria mortale, che mi renderebbe completamente imbelle e un peso per gli sciagurati che dovranno tenermi in vita, per pieta’, finche’ la malattia non li liberera’ dal fardello zuppo di merda che sono inevitabilmente destinato a divenire.

Questo, o qualcosa di simile, sarebbe il mio destino. Lo so, ne sono certo. Tutti i miei piu’ cari amici me lo ripetevano ogni volta che, delirante, propinavo loro le mie teorie su come sarebbe stato elettrizzante e finalmente “vero” vivere in un mondo tipo quello di Mad Max in cui lo scopo di una giornata e’ trovare  la benzina da mettere nel generatore e gli antibiorici per curare i congiunti malati. Loro mi dicevano pazientemente che il malato sarei stato io, o che comunque io sarei morto in condizioni umilianti il primo giorno dopo il veriricarsi della crisi planetaria.

Ora, non chiedetemi perche’, ma sono convinto che avessero ragione. E questa crisi finanziaria planetaria mi fa un po’ paura. Gia’ mi immagino scenari apocalittici in cui, giorno dopo giorno, le persone iniziano a rendersi conto che la situazione e’ fuori controllo. Che chi puo’ sta’ gia’ correndo ai ripari, che i media non dicono la verita’ solo per prendere tempo mentre tutta la classe politica accaparra cio’ che puo’ e poi scappa da qualche parte lasciandoci soli in balia degli sciacalli e delle bande di motociclisti. L’esercito o si sbandera’ o costituira’ piccoli centri di potere, potere che verra’ esercitato (trattandosi di esercito. ah ah.) con crudelta’ medievale. E da un giorno all’altro sara’ l’anarchia. Nelle citta’ non arrivera’ piu’ carburante, non arriveranno provviste alimentari, la corrente prima o poi smettera’ di essere erogata perche’ chi lavora nei centri di controllo e smistamento avra’ altro da fare tipo pensare a salvare la pelle. E iniziera’ un frenetica corsa alle risorse fondamentali alla sopravvivenza (eh si, ci sara’ da ridere. Ve le immaginate le masse di casalinghe che osservano attonite e impotenti gli scaffali vuoti dell’esselunga?) che verra’ perpetrata sotto la spietata legge del piu’ forte e del piu’ astuto.

Ora, io avevo un piano bellissimo che avrebbe garantito a me e ai pochi eletti da me scelti non solo la sopravvivenza alla catastrofe, ma addirittura benessere e prosperita’ nel magnifico selvaggio intensissimo Nuovo Mondo. Ora che ho perso la fiducia in me stesso e nelle mie possibilita’ fisiche e psicologiche, e che sono quindi certo di morire per qualche causa grottesca, posso anche divulgarlo.

In breve, il mio piano consisteva nel rubare una petroliera piena di gasolio, prendere il largo, e ormeggiarsi al largo di qualche costa dall’economia solidamente agricola e dal clima temperato. E vivere quindi alla grande barattando a prezzi mostruosi il combustibile con vergini, armi, cibo, medicinali (l’ordine e’ esattamente questo). 

Semplice e geniale.

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Google e’ l’Anticristo

Posted in premonizioni by giaq on 29 settembre 2008

Mentre le Menti Illuminate attendono fiduciose/terrorizzate la Fatality, Google aggiunge un nuovo mattone alla fortezza dalla quale dominera’ il mondo e le nostre anime tutte. Visto che gli spoloqui non servono a niente se non a creare rumore di fondo (e farsi pagare, nel caso si sia giornalisti di professione) penso che procedero’ per punti, elencando semplicemente i fattori che fanno di Google la divinita’ terribile e perfetta che tutti noi aspettiamo e temiamo allo stesso istante:

  • possiedono i dati. Quasi tutti.
  • possiedono le relazioni tra i dati
  • dati + relazioni tra i dati (quando sono tanti) = intelligenza
Ora, non voglio dire che Google sia intelligente, come ente, ma che se da qualche parte un sistema creato dall’uomo sara’ intelligente (e poi, con un balzo agile e leggiadro, autocosciente), quell’ente sara’ Google. Tra quanto tempo? 10 anni. Ad esagerare.
Il motivo per cui sara’ Google e’ semplice: ogni gorno migliaia di relazioni (le ricerche) tra nodi (i dati, contenuti principalmente nei siti) vengono costituite. E’ solo una questione di tempo, e poi questo cane malato iniziera’ a fare di testa sua. Tipo che io scrivo su google “tette grossissime foto” e invece dei risultati appare “smettila di farti le seghe, sfigato di merda”. 
E noi cosa facciamo, nel frattempo? continuiamo ad arricchire la base di conoscenza: io uso gmail, uso google maps, uso google docs, uso picasa web, uso google calendar, naturalmente cerco con google documenti e immagini. Sostanzialmente le mie interazioni con i server di Google sono ESTREMAMENTE ricche da un punto di vista informativo, perche’ il mio comportamento associa una stringa di testo a nuove e molteplici informazioni che possono appartenere ai piu’ disparati campi semantici, che possono essere espresse in un qualunque medium, e tutte contemporaneamente omogenee dal punto di vista della codifica. Ed ogni altra ricerca effettuata sulla medesima stringa, o su una stringa simile, rinforza le relazione esistenti tra questo input e tutti dati ad esso connessi. E cos’e’ che funziona cosi’? Il cervello. 
Se provate a guardare Google sets con gli occhi del saggio noterete un innocente e rassicurante embrione, pure un po’ stupido e sfigatello, di quello che un giorno sara’ la piu’ grande intelligenza del nostro pianeta.
Ora, i piu’ acuti tra voi potranno far presente che avevo promesso di fare un elenco per punti e invece ho sproloquiato a proposito di cose di immane complessita’ con una leggerezza degna di repubblica.it e senza addurre nessun tipo di:
  • riferimento bibliografico
  • dimostrazione rigorosa
  • spiegazione circostanziata dei fenomeni esposti
Che dire, me ne sbatto. Potete fare due cose: aiutarmi a srgossare queste riflessioni oppure accusarmi di LHCismo. Sappiate pero’ che solo nel primo caso vi risparmierete i miei “te l’avevo detto” quando invece che in chiesa, la domenica, si andara’ a pregare in lucide piramidi bianche decorate con pallette colorate.
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Cose che leggono il pensiero

Posted in premonizioni by giaq on 24 settembre 2008
Io e il mio amico Andrea abbiamo avuto un costruttivo scambio di opinioni in merito ad un aggeggio che secondo l’autorevole quoitidiano online “La Repubblica” (smettetela di ridere, per favore) rivoluzionera’ il modo di condurre azioni militari. Perche’ si, come la migliore tradizione fantascientifica ci ha sempre assicurato, leggere il pensiero e’ possibile. Visto che la conversazione si e’ tenuta via mail mi sento in dovere di riportarla al suo luogo naturale, ossia il mio blog, che ha la precisa funzione di tenervi aggiornati sui rischi connessi a catastrofi nucleari, dominio delle menti, digitalizzazione dell’anima, invasione di zombie, buchi neri, google, e minacce/prospettive similari.
Andrea:
ti ricordi vero del cosino di google da mettere nell’orecchio che spazzera via ogni tipo di individualità? ecco qua suo padre.
abbiamo al massimo 10 anni.
Giaq:
e’ una cacata. sto coso non capisce un cazzo, fa solo la trasformata di furier dell’elettroecenfalogramma e confronta. quando trova una pattern noto spara la frase. gia’ mi immagino “non devo pensare FUOCO A VOLONTA'” e tutti iniziano a sparare.
Andrea:
sei un cretino. il tuo è scetticismo di destra, anche se ho riso molto. e poi mica deve capire sto coso. per il momento deve sono fare da decoder. una volta progettato un buon decoder, ce lo metteranno in testa durante le scuole medie, cosi da mapparci tutti e poi prima con degli elmetti volanti e poi con il cosino di google ci avranno tutti.
Giaq:
secondo me e’ una pezza tecnologica. quando finiranno di retro ingenierizzare il cervello non servira’ un decoder “indiretto” come quello. ti impiantano direttamente un bus, se lo vuoi. O anche se non lo vuoi.   

Cioe’, qua e’ come registrare un programma televisivo mettendo una telecamera davanti alla tv che lo trasmette. Io aspetto invece che inventino la porta “video-out”. Spero di essermi spiegato.
Andrea:
ti sei spiegato. sei un po impaziente però. ora stiamo alla macchina della verità o agli psicologi del cazzo che ti fanno vedere le macchie sui foglio. ammesso funzioni, sarebbe un passo avanti verso il male. che poi ne manchino di altri di passi concordo. la storia della tecnologia è piena di percorsi virtuosi.   

ti consiglio l’ascolto di melog, su radio 24 ora in onda. credo che ti possa piacere.
Giaq:
melog mi fa cagare.    

lo ammazzerei con le mie mani. 
se non sbaglio e’ quello che ha una sigla morbosa che fa tipo “tittle boxes / on the hill side / little boxes full of chikichackis”.
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Questi fanno sul serio

Posted in premonizioni by giaq on 12 settembre 2008

Guardo dentro lo schermo dell’iPhone e vedo cio’ che vede la videocamera. Lui pero’ intanto si connette a internet e si scarica tutti i TAG associati agli oggetti – fisici – che sono inquadrati in quel preciso momento. E li visualizza, appicciacati li vicino. 

Concettualmente e’ come guardare attraverso un filtro, che arricchisce di informazioni cio’ che vedo davanti a me, con i miei occhi. Mica cazzi.

Ancora un piccolo, trascurabile sforzo, e tutto cio’ sara’ proiettato direttamente nel nostro campo visivo come in Ghost in the Shell (o anche in terminator, ma possibilmente non in verde/nero tipo monitor anni ’80). E io saro’ felice.

Perche’ diciamolo, gli schermi hanno rotto il cazzo.

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